La madonnela di Via Mario dei Fiori

giovedì 5 settembre 2013

Madonnella in Via Mario dei Fiori (copia della Madonna dell'Archetto).

30/08/2013

Nel cuore dell'antico ghetto: Piazza delle Cinque Scole

mercoledì 4 settembre 2013

Quest'oggi ci troviamo nel cuore dello stupendo ghetto ebraico, a pochi metri dalla Sinagoga. Piazza delle Cinque Scole prende il nome dalle cinque sinagoghe, o Scole (Italiana, Siciliana, Catalana, Nova e Castigliana), che un tempo si trovavano all'interno del ghetto, racchiusi in un unico edificio, oggi demolito. La piazza risulta ancora oggi molto suggestiva, sebbene gli interventi urbanistici novecenteschi abbiano lasciato ferite ingenti. La fontana inquadrata in primo piano sulla sinistra è opera di Giacomo della Porta.


In origine si trovava nella scomparsa Piazza Giudia, che si apriva poco distante da qui, e che finì di fatto "smembrata" a seguito delle demolizioni. A ricordare la precedente posizione della fontana vi è un motivo marmoreo "disegnato" sui sampietrini che si apre lungo Via del Portico d'Ottavia. Qui, con un po' di fantasia, potrete immaginare la presenza della scomparsa Piazza Giudia...

Entrare in un cortile e ritrovarsi nello studio di Fuksas

martedì 3 settembre 2013

In Piazza del Monte di Pietà mi spingo a curiosare all'interno di Palazzo Alibrandi Cavalieri, il cui portone era aperto. Entro e rimango sorpresa nel ritrovarmi immersa in un bellissimo cortile con ballatoi a tre ordini, scandito da colonnine, strabordante di piante. Le eleganti proporzioni sembrerebbero suggerire una origine tardorinascimentale, sebbene l'attuale aspetto del palazzo risulti frutto di numerosi rimaneggiamenti successivi. Mi spingo a ficcare il naso al primo piano, e qui la sorpresa è massima quando leggo su un vetro sei lettere adesive di colore rosso a comporre una parola: FUKSAS. No, non è un caso di omonimia, sono capitata proprio nel palazzo in cui ha sede lo studio dell'architetto Massimiliano Fuksas!

Una ragazza suona alla porta ed entra, e io ne approfitto per sbirciare all'interno...

Quale sorte per il Palazzo della Civiltà Italiana?

lunedì 2 settembre 2013

Fresco di restauro, se ne sta lì malinconicamente chiuso e ancora circondato dalle transenne. Doveva diventare un museo del Made in Italy, con spazi espositivi dedicati a mostre e un ristorante sulla terrazza. "Tutto pronto per il 2012" assicuravano i giornali, ricordando anche i costi dell'operazione (restauro e allestimento) "48 milioni di euro, di cui 14 dal Ministero dei Beni Culturali". Siamo arrivati al 2013 e i lavori di allestimento non sono nemmeno iniziati. Il "Colosseo quadrato" è chiuso, inaccessibile a chiunque. In giro lì fuori non c'è anima viva.


E' desolante vedere come in Italia non si riesca mai a realizzare qualcosa con una tempistica certa. Vi riassumo la storia recente. Dopo i titoli enfatici e trionfalistici dei giornali, sul "Colosseo quadrato" cala una cortina di nebbia, un oblio lungo un anno. Poi arriva finalmente una notizia: il palazzo è stato dato in gestione al Gruppo Fendi-Arnault, con un contratto di quindici anni e un canone fissato a 240 mila euro al mese. Apriti cielo. La stampa nazionale, che fino ad allora aveva ignorato le sorti del palazzo, si infervora con titoli che suonano più o meno così: "i francesi si prendono il Palazzo della Civiltà Italiana".

Ora, anche a me avrebbe fatto piacere che si fosse realizzato il museo del Made in Italy. Ma se il progetto è naufragato, cosa possiamo farci? In un paese come l'Italia, in cui nulla è più definitivo del provvisorio, ben venga qualsiasi cosa, purché sia certa. Il Colosseo quadrato verrà gestito da un gruppo internazionale affidabile e che comunque fa riferimento a una maison romana (Fendi). Da parte mia è certamente il benvenuto.

In fin dei conti aspettiamo solo di poter entrare in questo magnifico palazzo che il paese civile in cui viviamo ha segregato e tenuto improduttivo per quasi un secolo. Chiediamo troppo?

La fontanella davanti al Monte di Pietà

giovedì 29 agosto 2013


Di fontane a Roma ce n'è in grande quantità, e questa che campeggia mestamente sulla facciata del Palazzo del Monte di Pietà non è certo tra le più rilevanti dal punto di vista artistico. L'edificio, fino a qualche tempo fa, era intonacato di un bel marrone-ocra caldo che contribuiva a darle un po' di contrasto e vivacità. Oggi il Monte di Pietà è stato restaurato e intonacato di bianco, e la fontana non ne ha certo tratto beneficio, risultando più "fredda". Ad ogni modo, nel caldo torrido dell'estate romana, una bella bevuta è proprio quel che ci vuole...

Pappagallo romano in autodeplumazione

mercoledì 28 agosto 2013

Ho l'impressione che questo blog stia diventato un po' troppo serioso. Quindi mi concedo un break con questo post defatigante dall'argomento apparentemente disimpegnato (ma dietro il quale si cela un piccolo dramma animale).

Il bellissimo pappagallo Ara che vedete nella foto se ne stava placidamente appollaiato su un trespolo, all'angolo di Via del Parione, intento ad autodeplumarsi. "Autodeplumazione" è lo scioglilingua che indica una sindrome, molto comune nei pennuti (e in particolar modo nei pappagalli Ara), che li spinge a strapparsi le penne col becco. Le cause di questa azione masochistica sono le più disparate, stress, caldo eccessivo, gelosia, nostalgia. Non lo sapevate? Anche i pappagalli hanno un cuore e soffrono di depressione!

ps. nonostante l'evidente saudade, il pappagallo ha risposto (con leggero accento romano) al mio saluto.